venerdì 24 febbraio 2023

PURIM 5783 IN CATANIA DOPO 531 ANNI

PURIM IN CATANIA PROGRAMMA 
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Si torna a festeggiare il Purim a Catania

Articolo di Giuseppe Sciacca |

venerdì 24 Febbraio 2023

TESTO E ARTICOLO ORIGINALE AL SEGUENTE LINK:

https://qds.it/si-torna-a-festeggiare-il-purim-a-catania/

 

Non esistono due feste più simili, più vicine, anche nel calendario, ed allo stesso tempo più diverse di Purim e Carnevale. Quest’ultima nasceva, all’origine, per vincere la solitudine e la tristezza che la brutta stagione inevitabilmente portava, quindi per esorcizzare i rigori dell’inverno, per scacciare gli spiriti che si nascondevano tra la nebbia uggiosa e grave nei boschi e nei passi solitari delle vallate, per rompere quel silenzio che sa tanto di vuoto, interrotto dal sibilo degli alberi, spogli e ghiacciati, su cui soffia il vento gelido e tagliente. In quei giorni in cui il pallido sole dell’inverno pare abbia paura di posare i suoi raggi sulla natura addormentata per timore che ghiacciandosi possano spegnerlo. E poi le grandi mangiate, nelle stanze in cui il fumo restava denso e sapeva di legna bruciate, le lunghe tavolate imbandite di carni d’ogni genere, e su cui il maiale è re, con i suoi sughi grassi e gustosi. Interminabili convivi in cui ogni cibo andava trangugiato quasi per dovere, per far fronte alla necessità di mettere su un po’ di adipe per resistere meglio nei lunghi digiuni che la quaresima avrebbe inevitabilmente portato. Purim, invece, è una ricorrenza gioiosa, nasce come la festa dell’allegria per lo scampato pericolo, la felicità per aver ricevuto la benedizione per sfuggire a chi meditava la fine per gli ebrei, la sbalorditiva meraviglia dell’aver visto la buona sorte capovolgere un destino che sembrava già inesorabilmente segnato, in un inatteso lieto fine. I fatti vengono narrati nel Libro di Ester, contenuto nella Bibbia ebrea e cristiana, e sono eventi accaduti nell’anno 480 a.e.v. nella cittadina di Susa, allora capitale della antica Persia. Ester era una bella ragazza ebrea che, rimasta orfana, era stata affidata allo zio Mordeckai, ministro presso la corte del re dei persiani Assuero. Viveva a corte il perfido primo ministro Aman, uomo arrogante e vanaglorioso, che essendo nelle grazie del re, ormai da tempo pretendeva che chiunque si inchinasse al suo cospetto. Mordekai, che era uomo pio e timoroso di Dio, rifiutava di tributargli questo atto di ossequio che riservava solo all’ Altissimo. Aman stizzito ed esacerbato da questo comportamento, ai suoi occhi sovrabbondantemente rigoroso ed irriverente, cominciò a discreditare gli ebrei presso Assuero, raccontando delle loro strane abitudini di vita, non comuni alle altre genti dell’immenso regno e dipingendoli come fanatici religiosi insofferenti ad ogni autorità estranea alla loro fede. Alla fine il re si lasciò convincere, temendo che queste diversità potessero minare la solidità e la sicurezza del suo regno, decretò che tutti gli ebrei che si trovavano nei suoi domini venissero uccisi. Avendone avuto notizia Ester, nel frattempo divenuta regina, si adoperò affinchè il suo popolo fosse salvo. Comparsa, coraggiosamente, innanzi al re confutò una per una le accuse di Aman, dimostrando che erano false e tutte fantasiose invenzioni di un infedele ministro, che cercava una sanguinosa vendetta per la sua bramosia di fama e prestigio. Il re comprese di essere stato ingannato dal malvagio primo ministro e lo mise subito a morte, mentre gli ebrei furono salvi. La buona sorte aveva salvato un popolo innocente, mutando il verdetto di morte in una sentenza di vita. A Purim, ancor oggi, tutti gli ebrei rinnovano la lettura del Rotolo di Ester, tornando a gioire, tra cibi e balli, mascherandosi, scambiandosi offerte di dolci e bevendo abbondanti quantitativi di vino di cui una volta l’anno è lecito abusare. Quest’anno a Catania, dopo 530 anni, per la prima volta dopo la Cacciata, voluta dai sovrani cattolici di Spagna nel 1493, con l’ignobile editto di Granada, con il quale venne realizzato il più grande intervento di pulizia etnica avutosi in Sicilia, gli ebrei torneranno a festeggiare, dalla sera del sei marzo alla sera del giorno successivo, presso la sede della Bet ha Knésset della città, in via Leucatia, secondo la millenaria tradizione la ricorrenza che più di ogni altra vale a ricordare che non sempre il prepotente, anche se più forte, riesce a schiacciare chi gli è sottomesso, e che la buona sorte, in modo inatteso, può mutare in modo repentino prospettive di morte, in speranza di salvezza ed attese di lunga vita.




AVV. Giuseppe Sciacca 

FONTE: 
 

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Domenica 13 marzo 2022

FESTA DI PURIM 
FESTA EBRAICA MINORE 


Particolare del Convito per le nozze di Ester e Assuero episodio biblico dal Libro di Ester


Opera di Giorgio Vasari eseguita per la sua città natale, Arezzo, e realizzata per il refettorio della Badia 
delle sante Flora e Lucilla, oggi sede dell’Istituto Tecnico Commerciale Buonarroti.  
Il dipinto, commissionato dall'abate Giovanni Benedetto da Mantova a metà del luglio 1548, 
è un  olio su tavola di notevoli dimensioni (2,89 metri x 7,45 metri).
La tavola è formata da 39 assi verticali sostenute da due traverse, 
che dopo accurati studi preparatori Vasari pitturò in soli 42 giorni direttamente sulla parete del refettorio.
Nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi sono ancora conservati i bozzetti preliminari 
eccetto uno, custodito a Francoforte. Durante la Seconda Guerra Mondiale la grande tavola fu spostata 
dalla sua ubicazione originaria per ragioni di sicurezza e oggi domina la Galleria (o Sala 8) 
del Museo Statale di Arte Medievale e Moderna di Arezzo.
Nell'aula magna di Ragioneria è stata invece collocata una copia a dimensione naturale dell’opera.
L’ultimo restauro del dipinto risale al 1994 e le indagini dimostrarono la presenza di un disegno a carboncino, tracciato a mano libera sotto lo strato pittorico.

ANNO 5783 Purim cade  dalla sera di Lunedì 6 marzo a martedì del 7 marzo 2023
(Per gli orari precisi seguire il lunario a seconda del luogo in cui ci si trova)

6 marzo 2023 / 13 Adar 5783  Digiuno e vigilia di Purim

7 marzo 2023 / 14 Adar   5783 Purim

8 marzo 2023 / 15 Adar  5783 Shushan Purim


La conoscenza è vita con le ali ... 

... essa è fondamentale per la crescita e per abbattere pregiudizi... 

Se qualcuno non conoscesse la festa di Purim ...

...sappia che è una festa ebraica conosciuta comunemente anche come festa "delle Sorti".
Nella tradizione rabbinica la Festa di Purim è conosciuta con l'appellativo di "Festa Minore" e si celebra il 14 del mese di Adar (febbraio - marzo), quest'evento ricorda la liberazione degli ebrei da un grave pericolo, ovvero dal massacro progettato dal perfido Aman (o Haman), potente ministro del re persiano Assuero; ma Mardocheo, con l'aiuto di sua nipote Ester riesce a salvare la sua gente. 
Durante la festività, il giorno dopo il digiuno, viene letto l'intero Libro di Ester (meghillàt Estèr, letteralmente "rotolo di Ester"), uno dei libri storici che compongono i Ketuvim

IL RACCONTO BIBLICO 

Secondo il racconto biblico, Mardocheo salvò re Assuero da un complotto di corte. Il Re lo elevò al rango di funzionario, scatenando le invidie di Amàn, il potente consigliere del Re. Re Assuero diede una serie di banchetti in onore dei dignitari dei regni mediorientali e, di fronte al rifiuto della regina Vasti, sua moglie, di presenziare ad uno dei banchetti, decise di prendere una nuova moglie a cui conferire il rango di regina per non rimanere umiliato di fronte al mondo. Mardocheo, allora, portò alla corte del Re anche sua cugina Ester, orfana, che incontrò le grazie del Re. Ester divenne la regina. Nuovamente, Mardocheo venne a conoscenza di un complotto contro il Re e lo fece avvertire da Ester, che si guadagnò il rispetto del re. In quegli stessi giorni, Amàn venne elevato al massimo rango e da quel giorno tutti dovevano inginocchiarsi e prostrarsi in sua presenza. Unico a non prostrarsi rimase Mardocheo poiché, in quanto Ebreo, rispettava il precetto di non prostrarsi se non di fronte al proprio Dio. Amàn avvampò d'ira e, saputa l'origine di Mardocheo, piuttosto che rivalersi su di lui, decise di sterminare l'intero popolo ebraico.
Amàn così parlò al Re:

« Vi è un popolo segregato e anche disseminato fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e che non osserva le leggi del re; non conviene quindi che il re lo tolleri. Se così piace al re, si ordini che esso sia distrutto; io farò passare diecimila talenti d'argento in mano agli amministratori del re, perché siano versati nel tesoro reale. Allora il re si tolse l'anello di mano e lo diede ad Amàn, l'Agaghita, figlio di Hammedàta e nemico degli Ebrei. Il re disse ad Amàn: «Il denaro sia per te: al popolo fa' pure quello che ti sembra bene». 
(Ester 3,8-11)

L'editto del Re, secondo il consiglio di Amàn, venne diramato in tutto il regno, gettando nello sconforto e nella disperazione l'intero popolo ebraico. Mardocheo chiese alla cugina Ester di potersi recare dal Re a chiedere grazia per il suo popolo, ma lei gli rispose che nessuno, se non chiamato, poteva recarsi dal Re, pena la morte. Mardocheo fece dire ad Ester:

« Non pensare di salvare solo te stessa fra tutti gli ebrei, per il fatto che ti trovi nella reggia. Perché se tu in questo momento taci, aiuto e liberazione sorgeranno per gli ebrei da un altro luogo; ma tu perirai insieme con la casa di tuo padre. Chi sa che tu non sia stata elevata a regina proprio in previsione d'una circostanza come questa? ».   
(Ester 4,13-15)


Ester, convinta delle ragioni di suo cugino Mardocheo, gli mandò a dire:


« Va', raduna tutti gli ebrei che si trovano a Susa: digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno; anch'io con le ancelle digiunerò nello stesso modo; dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge e, se dovrò perire, perirò! ».  

(Ester 4,17)


Per i tre giorni seguenti Ester, Mardocheo e tutto il popolo ebraico osservarono il digiuno ed implorarono la clemenza del Signore verso il proprio popolo. Ester si recò dal Re al termine del digiuno e lo pregò di offrire un banchetto e di invitare anche il perfido Amàn. La notte il Re non riuscì a prendere sonno e chiese che gli venisse letto il libro delle cronache nel quale era registrato il servigio che Mardocheo aveva reso al Re. Subito dopo la lettura del passo relativo, Amàn si presentò al Re per chiedere che Mardocheo venisse impiccato. Ma il Re chiese ad Amàn cosa si dovesse fare per onorare un uomo. Amàn rispose pensando che il Re volesse onorare lui stesso. Al termine della risposta il Re ordinò ad Amàn di fare quanto appena detto in onore di Mardocheo. Amàn, divenuto una furia, fece come comandato e tornò alla propria casa. Non appena arrivato, giunsero gli eunuchi del Re che lo accompagnarono al banchetto. Durante il bachetto, la Regina Ester chiese:

« Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se così piace al re, la mia richiesta è che mi sia concessa la vita e il mio desiderio è che sia risparmiato il mio popolo. Perché io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati. Ora, se fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, avrei taciuto; ma il nostro avversario non potrebbe riparare al danno fatto al re con la nostra morte ».  
(Ester 7,3-4)


Il Re di rimando le chiese:

« Chi è e dov'è colui che ha pensato di fare una cosa simile? ».   

(Ester 7,5)

Ed Ester:

« L'avversario, il nemico, è quel malvagio di Amàn »  

 (Ester 7,6)


Amàn fu impiccato a quello stesso palo che aveva fatto preparare per Mordechai, furono uccisi in seguito anche tutti i suoi figli. Mordechai ne prese il posto come consigliere del Re e istituì, con cadenza annuale, la commemorazione della salvezza degli ebrei dall'annientamento.

Purim ricorda quindi una vicenda che si risolve felicemente per il popolo ebraico e da qui la la festa e l'allegria sfrenata. 


Ester e Mardocheo mentre scrivono 
il primo documento che istituisce Purim 
Opera di Aert de Gelder del 1685 circa, Olio su tela.
Buenos Aires - Museo  Nazionale di Belle Arti 

È per questo che gli Ebrei sparsi qua e là, che abitano in città lontane, 
il quattordici del mese di Adar fanno allegria, 
banchetti e festa e scambiano doni 
(Libro di Estèr, 9,19)

" .....questi giorni di Purim non cadranno in disuso tra gli ebrei ed il loro ricordo non cessi in mezzo alla loro discendenza..." 
(Libro di Estèr, 9,28)







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TESTO DAI 

COME SI SVOLGE  OGGI  LA FESTA DI PURIM 

Purim  è il giorno dedicato alla trasgressione: ci si maschera, cosa gradita ai bambini, si balla e si sfila, come accade nel contemporaneo Carnevale cristiano ma sono due feste che non possono essere paragonate. Si mangiano dolci di ogni genere e forma, si banchetta, si scherza e si beve anche un  bicchiere di vino in più. Vige anche l'usanza di scambiarsi regali fra amici, che, come da  tradizione, devono contenere almeno due cose commestibili. Il giorno di Purim è una ricorrenza molto amata ma il giorno di festa vero e proprio è preceduto dal digiuno, il "digiuno di Ester", che ricorda appunto quello fatto dalla regina Ester e dalle sue ancelle per invocare l'aiuto di Dio. 
Durante lo Shabbat che precede il Purim, si legge, oltre alla Parasha della settimana, anche il brano del Deuteronomio (25;17-19) in cui è raccontato l'attacco subito dagli ebrei in fuga dall'Egitto da parte della tribù di Amalek, avo del perfido Amàn. Anche nella Haftarà, la lettura richiama Amàn; infatti, narrala lotta tra Re Saul e Agag, Re di Amalek. Il 13 di Adar si digiuna, ma se questa data dovesse coincidere con lo Shabbat, il digiuno viene anticipato al giovedì precedente l'11 di Adar. Nel giorno del digiuno, la formula della Amidà riflette la festività e viene estratto un rotolo della Torah sia durante la funzione di Shachrit che di Minchà. La sera di Purim si usa fare Tzedaka ed il ricavato delle donazioni va ai poveri della comunità. La Meghillà di Ester deve essere letta sia la sera del 13 che la mattina del 14 di Adar ed è mitzvah sia per i bambini sia per le donne. La Meghillà deve essere letta dal rotolo in pergamena per adempiere alla mitzvah. Durante la lettura, è d'uso fare molto rumore ogni qualvolta viene pronunciato il nome di Amàn, proprio a questo scopo, i ragazzi portano con sè nella sinagoga una raganella che prende il nome di "raganella di Aman". È usanza travestirsi, anche durante la funzione al tempio, a ricordo del ribaltamento delle sorti. 

Durante la festività di Purim si osserva con quattro Mitzvot:

1.  Lettura della Meghilla: pubblica e dal rotolo, sia la sera del 13 di Adar che la mattina del 14;

2. Dono di cibo Mishloach Manot: si usa donare a parenti ed amici dei piatti riempiti di cibi mangiabili subito, solitamente dolci e succhi, in modo che tutti possano essere felici e consumare un pasto;

3. Dono ai poveri: preferibilmente direttamente ai bisognosi, ma in tutte le sinagoghe si organizzano raccolte comunitarie che verranno usate per fini assistenziali; (Estèr 9,22)

4. Pasto festivo: è mitzvah fare un banchetto o comunque un pasto abbondante durante la giornata di Purim.

Su ogni tavola ebrea non mancano mai le triangolari "Orecchie o tasche di Aman", il tradizionale dolce fritto di Purim.  In Italia si sformano innumerevoli dolci a base di mandorle. Alcuni piatti tipici di questa festa sono i fagottini di pasta ripieni, i "Burichitas" o "Pirouchi"


QUALCHE RICETTA DI CUCINA PER PURIM 


Non c’è Purim senza Orecchie di Aman, i biscotti che ricordano il cattivo Amman, che voleva uccidere gli ebrei nella Persia del re Assuero.

RICETTA PER 20/30 ORECCHIE DI AMAN, A SECONDA DELLA DIMENSIONE


ORECCHIE DI AMAN PER PURIM

INGREDIENTI 

2 uova;
1 bicchiere di zucchero;
1/2 bicchiere di olio d’oliva leggero (o un quarto olio d’oliva e un quarto olio di semi);
1/2 bustina di lievito;
2 bicchieri e 1/2 di farina;
marmellate, a piacere.

N. B. per bicchiere s’intende un bicchiere di plastica bianco


PROCEDIMENTO

Mescolate tutti gli ingredienti in una ciotola e impastateli bene, dapprima con l’aiuto di un leccapentola o di un cucchiaio di legno, poi a mano, fino ad ottenere un bell’impasto sodo e compatto, che non si attacchi alle mani.
Fate riposare l’impasto così ottenuto, coperto con uno strofinaccio, per mezz’oretta, poi stendetelo sul piano di lavoro ben infarinato allo spessore di circa mezzo centimetro (se riuscite anche più sottile, senza però che l’operazione si complica e l’impasto si deformi. Con l’aiuto di un coppapasta tagliate dei cerchi di impasto della misura che preferite, disponete al centro dei cerchi una piccola quantità di marmellata e poi chiudete i cerchi a triangolo, sovrapponendo le alette e premendo leggermente per sigillare il tutto.     

 

Immagini dimostrative della preparazione 
estrapolate dal contributo video di 
Osne Amman - Ricetta di Cucina: Orecchie di Amman
 per approfondimenti consultare link nelle fonti

Disponete le “orecchie” così ottenute su un foglio di carta da forno e infornate a 150 gradi per una decina di minuti, sorvegliando attentamente la cottura perché secondo il forno la temperatura può variare ed è facilissimo bruciare i biscotti.  Sfornate le Orecchie di Aman e fatele raffreddare all'aria aperta.

"BURICHITAS" O "PIROUCHI"

Burichitas decorati con semi
di sesamo e papavero
I Burichitas sono un piatto tipico degli ebrei italiani, spagnoli, turchi e di molte altri Paesi Mediterranei e vengono anche chiamati Borekas, Burivhitas, Buricche. Si tratta di fagottini di pasta sfoglia con una varietà notevole nei ripieni che possono essere di salmone, di verdure varie, zucca, fegatelli di pollo, carne ecc. 
il loro nome secondo diverse tesi potrebbe derivare: 

- dal turco "borek" che significa pasta ripiena; 
- dalla parola spagnola "burro" che significa asino, da ricercare anche nella loro forma che ne ricordano le orecchie. 

Alcuni studiosi sostengono che il piatto nato in Turchia si sia diffuso anche nei Balcani ed in altri territori in seguito all'espansione ottomana, acquisendo peculiarità identitarie a secondo dei territori dove veniva cucinato; quello che però fanno notare altri studiosi è che i Burichitas o Borek non sarebbero in realtà nati in Turchia, ma  nelle montagne dell'attuale Uzbekistan e poi da qui diffusi in Turchia grazie alla migrazione degli ebrei di Bukhara, un'antichissima comunità del ramo sefardita arrivata in Asia Centrale circa 2000 anni fa come attestano ritrovamenti archeologici e che si spostarono, seguendo alcuni filoni storici, operando con la mercanzia lungo quella che poi sarà la Via della Seta, anche se alcuni collegano il loro flusso migratorio all'esilio durante la sottomissione agli assiri. La loro questione storica rimane aperta e si sa che in ogni caso gli ebrei di Bukhara finirono con l'integrarsi e con il parlare un dialetto tagiko portando con sè: usi, costumi e tradizioni. 

BURICHITAS AL FORMAGGIO

INGREDIENTI PER 6 PERSONE

500 g di farina;
400 g di feta;
150 g di ricotta di capra;
1 uovo grande
1 tuorlo d’uovo grande
semi di sesamo o di papavero
olio extravergine d’oliva
sale
pepe

Sbriciolare la feta e lavorarla in una ciotola con la ricotta usando una forchetta fino a ottenere un composto grossolano ma omogeneo. Unire l’uovo e una macinata di pepe. Regolare eventualmente di sale (ma la feta è già abbastanza saporita) e mescolare ancora. Setacciare la farina sul piano di lavoro, formare la fontana e versare al centro l’acqua bollente, poca alla volta e lavorando con una forchetta. Impastare velocemente con le mani appena il composto diventa tiepido, regolando la quantità di farina e di liquido in modo da ottenere una pasta morbida e liscia. Lasciarla riposare in frigo. Stendere la  pasta sfoglia sul piano di lavoro e tagliarli con l’apposita rotella o con un coltello in quadrati di circa 15 cm di lato. Suddividere il composto al formaggio al centro dei quadrati di sfoglia, quindi piegarli lungo la diagonale in modo da ottenere dei triangoli. Premere lungo i bordi con la punta delle dita o con i rebbi di una forchetta. Eventualmente, inumidire prima la pasta per sigillarla meglio. Disporre i fagottini preparati sulla placca foderata con carta da forno, leggermente distanziati, e spennellare la superficie con il tuorlo sbattuto con poca acqua. Spolverizzarli con i semi di sesamo o di papavero. Cuocere le bourekas nel forno già caldo a 180° per circa 30 minuti o, comunque, finché la pasta appare gonfia e dorata. Sfornare, fare intiepidire e servire.

BURICHITAS ALLE MELANZANE

INGREDIENTI PER 6 PERSONE

500 g di farina;
500 g di melanzane;
1 cipolla bionda;
200 g di pomodori;
1 tuorlo;
semi di sesamo o di papavero;
80 ml di olio di semi di girasole;
olio extravergine di oliva;
sale;
pepe in grani.

Spuntare le melanzane e tagliarle a tocchetti minuti. Sbucciare la cipolla e affettarla finemente. Riunire gli ortaggi preparati in una casseruola con un filo di olio d’oliva e la salsa di pomodoro e condire con una spolverizzata di sale e una macinata di pepe. Cuocere a fiamma bassa per 30 minuti, con il coperchio e a fiamma bassa, mescolando di tanto in tanto. Versare l’olio di semi in una casseruola piccola con 160 ml di acqua, aggiungere una presa di sale e portare a ebollizione. Setacciare la farina sul piano di lavoro, formare la fontana e versare al centro l’acqua bollente, poca alla volta e lavorando con una forchetta. Impastare velocemente con le mani appena il composto diventa tiepido, regolando la quantità di farina e di liquido in modo da ottenere una pasta morbida e liscia. Lasciarla riposare in frigo finché le melanzane sono cotte e raffreddate.

Stendere la pasta sul piano di lavoro in una sfoglia sottile, poi tagliarla con l’apposita rotella o con un coltello in quadrati di circa 15 cm di lato. Suddividere il ripieno freddo alle melanzane al centro dei dischetti, poi chiuderli a metà formando delle mezzelune. Premere con le dita lungo i bordi per sigillarli. Trasferire le burichitas sulla placca foderata con carta da forno, distanziandole leggermente, spennellarle con il tuorlo sbattuto con poca acqua, poi spolverizzarle con i semi di sesamo o di papavaro. Cuocere le burichitas in forno già caldo a 180° per circa 20-30 minuti o, comunque, fino a quando iniziano a gonfiarsi e a dorarsi in superficie senza scurirsi troppo. Sfornare, lasciare intiepidire o raffreddare e servire. 





STORICO: 

ANNO 5782 Purim cade  dalla sera di mercoledì 16 marzo a giovedì del 17 marzo 2022
(Per gli orari precisi seguire il lunario a seconda del luogo in cui ci si trova)
QUINDI:
16 marzo 2022 / 13 Adar 5782  Digiuno e vigilia di Purim
17 marzo 2022 / 14 Adar   5782 Purim
18 marzo 2022 / 15 Adar  5782 Shushan Purim


Anno 5781 Purim 25 - 26 febbraio 2021 
VIGILIA GIOVEDì 25 FFEBBRAIO DIGIUNO DI STER
Digiuno: inizio ore 6.32 - termine ore 19.26
Minchà ore 13.00
Arvith con lettura della Meghillà ore 18.00
FESTA DI PURIM VENERDÌ 26 FEBBRAIO
Shachrit con lettura della Meghillà  di Ester ore 7.30


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Vincenza Triolo 
Esperta in Storia e Conservazione di B. C.
Studiosa e ricercatrice
Conservatore dei Beni Arch. ed Ambientali
Tecnico del Rest. ed Architetto

FONTI BIBLIOGRAFICHE WEBGRAFIA: 

https://it.wikipedia.org/wiki/Puri   

LILETTA FORNASARI (a cura), Le opere di Giorgio Vasari in Arezzo e provincia,  Skira, Milano 2011

CLAUDIA AITA, Viaggio Illustrato nella Cucina Ebraica - Tradizioni, precetti religiosi, feste, letteratura, cibi segreti e ricette da tutto il mondo, Nardini Editore, FI 2018, pp. 98 - 101, pp. 176 - 177,  p. 188

Osne Amman -   Ricetta di Cucina: Orecchie di Amman - https://www.youtube.com/watch?v=L7Qu8qu9JEY

La Meghillat di Estèr: Lo svelamento nascosto del nascosto - Rav Roberto della Rocca 


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