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Opera di Jacopo di Pace Domenico Mosè rompe le tavole della legge incisione calcografica su carta, mm 600x179 |
Il 17 Luglio 2022 ricorre il digiuno del 17esimo giorno del mese ebraico di Tamuz., considerato nella tradizione rabbinica, uno dei giorni più luttuosi del calendario ebraico.
La Mishnà (Ta'anit 4,3) insegna che in questo giorno nella storia del popolo ebraico sono avvenute 5 disgrazie:
1) sono state rotte le Tavole della legge, per opera di Mosè il quale, dopo essere sceso dal Monte Sinai, dopo quaranta giorni
e quaranta notti di permanenza, per ricevere la Torà, trovò il popolo, o una
parte di esso, intento a fare culto pagano, ad un vitello d'oro, al cospetto
del quale offrivano sacrifici e facevano cose abominevoli.
2) Nello stesso giorno, ad opera dei babilonesi, nel 587
a. e. v. e dei romani, nel 70 d. e. v, fu fatta una breccia nelle mura di
Gerusalemme e fu occupata la città. Questo portò alla conseguente distruzione
del Tempio ed alla deportazione degli ebrei.
3) Sempre il 17 di Tamuz, cessarono le offerte quotidiane
al Tempio, perché, a causa dell'occupazione, nessuno poteva entrare ed uscire
da Gerusalemme, per cui non ci fu più la possibilità di portare gli animali,
per i sacrifici.
4) Sempre in quella data fu posta, al tempo della
dominazione romana, una statua di una loro divinità nel Tempio;
5) Durante il tempo del secondo Bet Hamikdash, Apustamus il malvagio bruciò la Torà.
Tutte queste sciagure, hanno portato i Maestri a
calendarizzare un giorno di digiuno, che va fatto dall'alba al fino al tramonto.
Al tempo del primo Bet Hamikdash fu praticata una breccia nelle mura di Gerusalemme nel 9 di Tammuz. Tuttavia i Maestri non decretarono che in tale data si rispettasse un digiuno per non opprimere eccessivamente il popolo e ordinarono di osservare il digiuno il 17 del mese, poiché la distruzione del secondo Santuario è considerata una calamità grave.
Nella medesima data, il 17 Tammuz, Noach mandò la colomba per vedere se il diluvio era terminato, ma l’uccello non trovò dove posarsi e tornò all'arca. Così il popolo ebraico, paragonato alla colomba, dalla distruzione del Tempio non trovò “un luogo dove posare i piedi”, in cui vivere in piena tranquillità.
Il digiuno del 17 di Tamuz è fatto dagli adulti che non hanno problemi di salute, dall'età di bar o bat mitzvah; non si mangia e non si beve dall'alba.
Le donne in gravidanza e che allattano non sono obbligate a digiunare e chi ha problemi di salute consulterà un rabbino. Regola invece che è rispettata da tutti, anche da persone che stanno poco bene o bambini, sarà quella di non mangiare dolci e caramelle.
È permesso svegliarsi prima dell’alba per mangiare
qualcosa se si ha avuto l’intenzione di farlo prima di coricarsi la sera prima.
Durante la preghiera del mattino si recitano le
Selichòt, le preghiere di penitenza.
La preghiera Avinu Malkenu viene detta sia
al mattino che al pomeriggio durante Minchà. Si legge il Sefer sia al mattino sia al pomeriggio. La
lettura è la stessa per entrambe le volte, Esodo 32,11-14 e 34,1-10.
Nel
pomeriggio si legge la Haftarà da Isaia 55,6-56,8.
Durante l’Amidà, sia al mattino sia al pomeriggio,
coloro che digiunano aggiungono il paragrafo ‘Anenu’ prima del paragrafo ‘Shemà
Kolenu’.
Se il 17 di Tammuz cade di Shabbat, il digiuno viene
posticipato a Domenica.
Astenersi dal mangiare e bere è l’aspetto materiale di
un giorno di digiuno, a un livello più profondo, il digiuno è un giorno
d’auspicio, un giorno quando il Signore è più accessibile del solito, in attesa
del nostro sincero pentimento.