Su NETFLIX dal 13 novembre: La vita davanti a sé. Diretto dal figlio di Sophia Loren, Edoardo Ponti, è ambientato a Bari. Colonna sonora: Io sì, di Laura Pausini. È tratto dall’omonimo romanzo di Romain Gary. Scrittore ebreo francese nato a Vilnius e morto sucida a Parigi.
La protagonista è Madame Rosa: ebrea polacca deportata ad Auschwitz. Un passato di prostituta in Francia e nelle colonie: Marocco, Algeria (Sidi bel Abbes, città simbolo della Legione Straniera). Ormai anziana vive a Parigi, ospitando a casa propria figli di colleghe in cambio di un contributo. Tra i vari bambini spicca Momò (Mohammed): sveglio, capace. Non si perde mai d’animo: reagendo a tutte le difficoltà. Uno scugnizzo. Resta accanto a Madame Rosa sino alla fine. Altri personaggi: Madame Lola, travestito senegalese ed ex-campione di boxe; il dottor Katz (interpretato nel film da Renato Carpentieri). Leggendo il libro troviamo echi di Filomena Marturano e, soprattutto, la grande umanità di Madame Rosa. Anche i bimbi le cui madri non contribuiscono più al loro mantenimento continuano a vivere a casa sua. Umanità presente anche tra gli altri protagonisti che si prendono cura, con amore, di Madame Rosa: non più autosufficiente. Solo il grande cuore napoletano di Sophia Loren poteva interpretare Madame Rosa.