Daniel
nella prefazione di questa sua opera scrive:
L’ingresso di Israele come Stato Membro dell’Unione
europea si sa è problema anzitutto politico. Gli procrastini tecnici (ossia
parametri secondo il diritto, misure economiche, e così via dicendo) non sono
di per sé principi invalicabili, quantomeno per quanto concerne una visione
medio termine, se non che il tema che pone ostacoli alquanto ardui da
affrontare è quel dislocamento geografico che pure istituisce titolo per la
stessa Turchia a richiederne ammissione grazie al suo frammento di Europa in
Tracia, è stata in pratica riformulata, con il progetto di «Europa più ampia»
che l’Unione sta non per caso discutendo già con alcuni paesi della sponda Sud
del Mediterraneo, Israele compreso, per istituire ovverosia un territorio di
cooperazione e stabilità. Dai tempi di Roma in poi, il Mediterraneo è parte
dell’Europa, e i rapporti di pace o guerra tra le due sponde di un piccolo mare
interno sono capitoli di una sola storia.
Argomentazioni queste che evidenziano come sotto il profilo storico, il popolo di Israele merita di stare tra i fondatori dell’Unione Europea anche se poi questione diversa, complessa e spesso strumentale, anzi schermo di ben altre dinamiche è se se lo Stato di Israele possa diventare un membro dell’Unione Europea oppure no.
Ecco quanto trattato da Daniel Mateo – Montalcini in “Il Primordio” ; e lo fa in modo approfondito con un’attenta analisi dal punto di vista storico – socio – culturale e politico - geografico.
Nel mio ultimo lavoro, “Il Primordio”, ho
voluto toccare un tema più volte discusso nel corso dei decenni, se non per
meglio intendere, dei secoli, sin dai tempi dei Romani: L׳ingresso di Israele in Europa. Riportando il
tema ai giorni nostri, o più specificamente nell’ ultimo trentennio, si può
evincere che l’argomento riguardante Israele compreso in Europa è già stato
analizzato accuratamente nei primi anni 90 e supportato dagli Stati Uniti cui
si sono sempre mostrati alleati ad Israele e l’Unione Europea stessa per
favorire ampiamente accordi e scambi commerciali e non per ultimo sviluppando
trattative in ogni ambito, particolarmente nel campo scientifico dove Israele
si è sempre dimostrato quale Paese all’avanguardia. Da non escludere pertanto
la possibilità di Israele a partecipare a competizioni calcistiche e di
pallacanestro con gli altri Paesi europei a competizioni quali la Champions
League, Europa League in entrambe le discipline sia a livello di squadre e sia
di nazionali oltre a poter partecipare ai Campionati d’Asia per Club. Israele
fu ammessa nell’UEFA anche a livello di squadra Nazionale dopo esserne stata
cacciata dalle rimanenti Federazioni asiatiche affini che non gradivano la
partecipazione di una Nazionale e relative società sportive di stampo ebraico.
Si denota quindi che Israele, Nazione nata a seguito della fine del Secondo
Conflitto Mondiale ove per motivi ideologici, il popolo ebraico subì
persecuzioni col fine dello sterminio, benché non solo loro, ovverosia ogni
individuo che non appartenesse al simbolismo ariano, o per mancato
affiancamento politico, nei relativi Campi di Concentramento, Auschwitz il più
noto, ma non da escludere perfino Mauthausen senza elencare tutti i rimanenti,
è legittimamente una costola dell’Europa trasportata in Medio Oriente per
creare un Paese cui appartenesse al popolo ebraico. Su questo argomento, vi è
per l’appunto da riflettere che l’ebraismo non riguarda solamente il credo
religioso, bensì ingloba un’identità ben specifica, uno stile di vita, delle
impostazioni molto dettagliate e severe basate sui regolamenti socio-religiosi
che hanno sempre visto il popolo ebraico ottimamente inserito in ogni contesto
globale ovunque essi fossero e sono presenti nel Mondo.