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Da Israele immagine dal web: sito ilmessagero.it |
A fronte dell’inizio dei vaccini a livello globale, ma con differenti dinamiche in base ai ritmi di fornitura dosi in proporzione ogni 100 abitanti, Israele si è dimostrato essere il Paese più virtuoso. Dati riportati dallo Knesset, il Parlamento Israeliano di fatti attestano che dall’inizio dell’applicazione dei vaccini il tasso positivo dei risultati verificati si è registrato ad un calo del 60% degli infettati. Il Governo dichiara pertanto di riuscire a coprire tutta la popolazione in primavera. L’efficacia del sistema israeliano si basa sull’immunizzazione collettiva legata pertanto al sistema sanitario, sostenuto da un sistema assicurativo privato che si rendono responsabili delle vaccinazioni fornite agli abitanti gratuitamente. Già al primo di Gennaio sono stato riportati 1 Mln di vaccinati su una proporzione di 11 mln di abitanti. Il Governo israeliano si è dimostrato determinato nel siglare quanto prima accordi con le prime aziende farmaceutiche interpellate, Pfizer e Mederna, le quali hanno subito assicurato la fornitura di dosi sufficienti per coprire in Primavera già il 50% della popolazione. Per classificare correttamente l’esatto quantitativo di gente vaccinata il Governo Netanyahu, il quale suo malgrado si presenti in minoranza a due mesi dalle rielezioni, ha garantito un “patentino immunitario”, che certifica pertanto di esentare i cittadini israeliani dal sottoporsi a tamponi e logicamente a quarantene.
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