giovedì 28 settembre 2023

SUKKOT - LA FESTA DELLE CAPANNE O DEI TABERNACOLI


Sukkot 2023 inizia al tramonto del 29 settembre e termina al calare della notte del 6 ottobre 2023. I primi due giorni di Sukkot (dal tramonto della prima data elencata, fino al calare della notte due giorni dopo) sono giorni festivi a tutti gli effetti, senza permesso di lavorare. I giorni successivi sono Chol Hamoed , in cui il lavoro è consentito, anche se con restrizioni. L'ultimo giorno di Sukkot è noto come Hoshanah Rabbah. Sukkot è immediatamente seguito dalla festa di Shemini Atzeret e Simchat Torah.

Simchat Torah (שמחת תורה) è una festività ebraica che si svolge al termine della festività di Suckkot l'ultimo giorno. In ebraico significa "Gioia della Torah".



Celebrerai la festa di Sukkot per sette giorni 
quando raccoglierai il prodotto della tua aia e del tuo tino, 
e ti rallegrerai in questa festa, 
tu, tuo figlio, tua figlia, il tuo servo, la tua serva, il levita, il forestiero, 
l'orfano e la vedova
che saranno entro le tue porte. 

(Deuteronomio 16,13 - 14)

Sukkot 2023, dalla sera del giorno: 
venerdì 29 settembre 2023 
fino alla sera del giorno:
venerdì 06 ottobre 2023


La Festa di Sukkot è una Festa Maggiore conosciuta anche come "Festa delle Capanne o dei Tabernacoli". Questa festa dura sette giorni e ricorda i quarant'anni che il popolo d'Israele trascorse peregrinando nel deserto, prima di raggiungere la Terra Promessa, dimorando in precarie e fragili abitazioni, come . Inizia il 15 del mese di Tishiri, tra settembre ed ottobre, ed è una delle Feste predilette dal popolo ebraico. La parola Sukkot e il plurale di Sukkah che significa "capanna", che viene costruita per la celebrazione della festa.  
Quindi ogni ebreo costruisce la sua Sukkah in ottemperanza a quanto stabilito dal Levitico 23,33 - 43, in genere questo viene fatto nel giardino o nel terrazzo ma anche nel balcone di casa, a seconda delle possibilità. 

LA SUKKAH 
Sukkah 

La Sukkah deve avere il tetto di frasche ed essere decorata con ogni tipo di frutta e verdura di stagione a simboleggiare l'abbondanza del raccolto. Il Talmud ne descrive con somma precisione i criteri costruttivi:
  •  deve essere edificata solidamente, avere almeno tre fianchi ed un'altezza variabile fra le dieci e venti braccia; 
  • deve trovarsi all'aria aperta; 
  • la copertura dev'essere tale da permettere di osservare il tratto di cielo libero sovrastante, ma non tanto da esservi "più luce e calore solare che ombra". 
Visto che non sempre è possibile costruire la Sukkot, per piccoli spazi a propria disposizione, le varie Comunità Ebraiche provvedono a costruirne una negli spazi comunitari, permettendo cosi a tutti l'osservanza dell'obbligo. 
La sua realizzazione avviene immediatamente dopo il digiuno di Yom Kippur, il giorno dell'espiazione, a conferma dei buoni propositi appena affermati. 
Tutto ciò coinvolge in modo festoso tutta la famiglia, soprattutto i bambini. 
Durante i sette giorni della festa, la Sukkah sostituisce la dimora abituale, al suo interno si consumano i pasti, a meno che non sia cattivo tempo con piogge e temperature fredde, vi si studia, vi si ricevono gli amici ed i parenti. 
Dalla propria dimora si trasportano all'interno della Sukkah tappeti, quadri, vasellame ed altri oggetti che permettono di creare un ambiente confortevole e gradevole, anche se al contempo dimorare nella capanna è simbolo di fragilità e della provvisorietà. Infatti, ricorda all'uomo la sua reale condizione, facendo emergere l'essenza: "Tutto proviene da D-o e l'essere umano deve rammentare che il possesso della terra, che gli dona i mezzi per sostenere la propria esistenza, è condizionato dalla volontà dell'Altissimo e dalla propria condotta conforme alla Torah".   
Un altro simbolo importante di Sukkoth è il cedro, Eterog in lingua ebraica, molto importato dalla Calabria e da Santa Maria del Cedro.
Oltre la Sukkah, un altro elemento distintivo di questa festa è il mazzo di festa, o Lulav, letteralmente "ramo di palma" . 
Nell'antichità si affermava che Sukkot fosse una festa aperta anche ai "Gentili", i non ebrei; infatti, nel Tempio venivano offerti settanta tori in sacrificio per le settanta nazioni del mondo. Secondo tradizione quando il Messia verrà, tutti i popoli del mondo saliranno sul monte di Sion per celebrare Sukkot ed affermare la loro fede nell'unico D-o. 

HOSHA'ANAH RABBAH

Il settimo giorno di Sukkoth è denominato Hosha’anah Rabbah: la grande richiesta di salvezza. E’ una giornata in cui ci si rivolge con particolare fervore alla clemenza del Signore. (...) Questo giorno viene infatti considerato come quello in cui il Signore pone il suggello definitivo al giudizio iniziato a Rosh ha-shanah e che secondo, lo Zohar, testo fondamentale dell’interpretazione della Qabbalah, non si conclude definitivamente con il Kippur ma, in una specie di ultimo appello, nel giorno di Hosha’anah Rabbah. Come per Kippur, si recitano le selichoth (suppliche), per implorare il perdono divino. Si compie inoltre una cerimonia connessa alla libazione dell’acqua: con in mano dei rami di salice e il lulav, si gira sette volte intorno all’altare cantando Hosha’anah (“oh salvaci!).

SHEMINI ‘ATZERETH

Nel brano del Levitico (23, 36) in cui è data la disposizione di festeggiare Sukkoth, appare una contraddizione: prima la durata della festa viene fissata in sette giorni, poi si parla di un “ottavo giorno di radunanza” (Shemini ‘atzereth). I Maestri ne hanno dedotto un interessante insegnamento. Durante i sette giorni di Sukkoth si pregava per ottenere la pioggia e un raccolto prospero. (...) Ed ecco che l’ottavo giorno il Signore si rivolge al popolo come un padre ai propri figli, e quasi lo prega: “Per sette giorni vi siete preoccupati del bene della vostra terra, e del bene dei vostri fratelli delle altre nazioni. Ebbene: rimanete ancora un giorno e dedicatelo completamente a me!”.


LULAV

Lulav

Lulav (ebraico לולב), nella tradizione ebraica è un ramo verde di palma (il ramo che cresce al suo centro) utilizzato durante Sukkot. Fa parte di quattro specie (Arbaat Haminim) da tenere in mano durante la preghiera. Le altre tre specie sono i tre rami di hadas (הדס, mirto), i due rami di aravot (ערבה, salice), tenuti insieme alla palma da legamenti vegetali, e l’etrog (אֶתְרוֹג, un frutto di citrus medica, privo di difetti). L'uso, Minhag, che riguarda il luogo per gli altri rami rispetto al ramo di palma può variare. <<Il Lulav con le sue quattro specie: palma, cedro, mirto e salice di fiume,  simboleggia quattro qualità che l’ebreo deve avere. La palma che deve essere dritta e più compatta possibile simboleggia la rettitudine nel comportamento che l’ebreo deve tenere; il cedro con il suo odore profumato che accenna al suo sapore ci insegna che così come siamo esteriormente dobbiamo essere interiormente; il mirto che con le sue piccole foglie tutte in torno coprono il suo stelo simboleggia la pudicizia e la riservatezza – la tzniut, che l’ebreo deve avere;  la aravah – il salice di fiume, è un piccolo arbusto che grazie all’acqua cresce fino a divenire un albero grande dal tronco possente. Così è che ’ebreo senza l’acqua, la Torah, non cresce, anzi si secca e perde le sue foglie>>.

(David Sciunnach, Rabbino – 2013 su https://moked.it/blog/2013/09/25/lulav-2/

La Torah menziona i comandamenti per ottenere un Lulav per la festa di Sukkot una volta nel Levitico 23:40

«Prenderete per voi nel primo giorno un frutto di bell'aspetto, un ramo di palma, rami dell'albero della mortella e rami di salice, e vi rallegrerete davanti al Signore vostro D-o per sette giorni...»


METAFORE

Secondo un'interpretazione le quattro specie rappresentano diversi caratteri umani: 

• la palma dà frutti dolci nutrienti ma non ha profumo come gli uomini che compiono buone azioni più per il senso del dovere che per altruismo o bontà d'animo infatti hanno studiato ma hanno poche vere Mizvot;

il mirto ha profumo ma non dà frutti come gli uomini che parlano molto ma non fanno niente per trasformare le parole in azioni infatti hanno Mizvot ma hanno poco studiato, lo studio porta infatti alle Mizvot;

il salice non dà né profumo né frutti come gli uomini che non compiono buone azioni e sono pure senza interesse per gli altri: essi non hanno Torah e neanche Mizvot;

il cedro dà frutti buoni e nutrienti e perfino i suoi rami profumano come gli uomini che aiutano il prossimo sia con il cuore che con le buone azioni: essi hanno sia Torah sia Mizvot, sono la parte dei maggiormente completi.

 

MOVIMENTO VERSO LE SEI DIREZIONI

Dopo la benedizione si agita tre volte il Lulav verso sud, nord, est, alto, basso ed ovest perché la benedizione e la Qedushah di D-o raggiungano tutto il mondo. L'ordine delle direzioni varia a seconda delle tradizioni. Durante quest'azione si tiene l'Etrog (Cedro), "il frutto dal bell'albero"

 

USO DI "BATTERE" A TERRA I RAMI DI SALICE

Verso gli ultimi giorni di Sukkot, non Yom Tov, si scuotono i rami di salice cinque volte battendoli a terra: per questa Mitzvah si presta attenzione. 
Nella Torah orale, la Mishnah commenta che il comandamento biblico di prendere il Lulav,  è per tutti i sette giorni di Sukkot solo dentro e intorno al Monte del Tempio quando il Sacro Tempio di Gerusalemme è esistente, come indicato dal verso come "alla presenza di Hashem, il tuo D-o, per sette giorni"
Nel resto della Terra d'Israele, così come nella diaspora, le quattro specie sono biblicamente obbligatorie solo il primo giorno di Sukkot. Dopo la distruzione del Tempio nel 70 d.C., Rabbi Yochanan ben Zakkai ha stabilito un decreto rabbinico per prendere le quattro specie per tutti i sette giorni in tutte le località, come commemorazione di ciò che è stato fatto nel Tempio.

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ALL'ESTREMO  SUD, ALLE FALDE DELL'ETNA 


IMMAGINE DA: https://www.facebook.com/ComunitaEbraicaCatania?locale=it_IT
Copyright Comunità Ebraica di Catania




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APPROFONDIMENTI: 

Trattato Succah Talmud di Gerusalemme –
L’illui neshamah Morenu Maalat HaRav Eliahu Richetti ben Naomi Z”L
a cura di LUCIANO TAGLIACOZZO

AL SEGUENTE LINK:
W W W. E - B R E I. N E T 
Media di attualità e cultura degli ebrei d'Italia

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IN CUCINA 
BOLLO

Tipico dolce italiano Sefardita  preparato per la Festa di Sukkot, chiamato oltre che Bollo, Buccellato o bussolà. 




Bollo 


INGREDIENTI

500 gr. di farina
3 uova + un tuorlo per spennellare la superficie
5 cucchiai di olio d'oliva
5 cucchiai di zucchero
35 gr. di lievito di birra
50 gr. di uvette/50 gr. canditi
buccia di limone grattugiata
2 cucchiai di semi di anice 
un pizzico di sale. 


PREPARAZIONE

Alla sera sciogliere il lievito in poca acqua tiepida, un cucchiaio di zucchero e un po' di farina, mescolando in modo da avere un impasto molle, ma non troppo. Coprire l'impasto e lasciare riposare in una terrina, coperta, per circa due ore; quando sarà ben lievitato versare il tutto in una terrina più grande ed aggiungere lo zucchero, l'olio, le uova e un altro po' di farina, i canditi e l'uvetta, la buccia di limone, due cucchiai di semi di anice e un pizzico di sale. Mescolare tutto l'impasto molto bene e lasciare riposare nella terrina, ben coperta, per tutta la notte in luogo tiepido. La mattina seguente versare l'impasto sulla tavola ed aggiungere il resto della farina, a questo punto lavorare energicamente la pasta su una spianatoia infarinata per almeno cinque minuti, dopo di che, lavorare molto bene il composto ottenuto, avendo cura di ottenere un impasto morbido, ma non troppo. A questo punto fare dei panini allungati e non molto grandi, che si porranno su una piastra da forno già unta ed infarinata. Dopo averli coperti con un panno  lasciarli ancora lievitare fino a quando, prendendoli in mano, si sentiranno leggeri, quindi, si spennellano con il rosso dell'uovo sbattuto e  si mettono nel forno già caldo a 180° per 30 - 40 minuti.                   

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ARCHIVIO ANNI TRASCORSI 



Festa di Sukkot 2022, celebrata  dal 09 al 16  ottobre 2022.




Festa di Sukkot 2021, celebrata  dal 21 al 28 settembre 2021, la vigilia è dal tramonto del 20 settembre 2021. 
Hosha'anah Rabbah cade il 27 settembre e Shemini Atzeret il 28 settembre. 

Simchat Torah (שמחת תורה) è una festività ebraica che si svolge al termine della festività di Suckkot l'ultimo giorno quest'anno dal tramonto del 28 a quello del 29 settembre. In ebraico significa "Gioia della Torah".


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FONTI
AITA CALUDIO, Viaggio Illustrato nella Cucina Ebraica, Nardini editore, Firenze 2018, pp. 90-93, p. 189.
CLARA COSTA ED ELIA KOPCIOWSKI, Le petre del tempo. Il popolo ebraico e le sue feste, Ancora Edizioni, Milano 2001.
https://moked.it/blog/2013/09/25/lulav-2/
https://www.e-brei.net

FONTI ICONOGRAFICHE 
La Festa dei tarbernacoli (Sukkot). Chagall:
http//www.arte.it/foto/amore-e-vita:-chagall-al-chiostro-del-bramante-247/6

Sukkah 
Lulav
Biglietto augurale Chag Sukkot Sameach
© Copyright  grafica  Vincenza Triolo

Fografia Bollo - dolce tipico
© Copyright  Vincenza Triolo, anno di scatto 2021


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POST BLOG  A CURA DI

 
Vincenza Triolo 
Esperta in Storia e Conservazione di B. C. 
Studiosa e Ricercatrice
Conservatore dei Beni Arch. ed Ambientali
Tecnico del Rest. ed Architetto



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