venerdì 16 settembre 2022

Nuccio Ordine ricorda George Steiner « l’ebreo, ospite scomodo » di Riccardo Guerrieri

 



DESCRIZIONE:
Questo libro nasce come testimonianza della profonda amicizia personale e intellettuale tra George Steiner e Nuccio Ordine. L’amore per i classici, la passione per l’insegnamento, la difesa del ruolo del maestro, la funzione essenziale della letteratura per rendere l’umanità più umana costituiscono i temi di un intenso dialogo nutrito da oltre quindici anni di incontri e viaggi in varie città europee. Ordine offre un ritratto originale di Steiner, dipingendolo nelle vesti di “ospite scomodo”. Steiner, infatti, ha abitato l’ebraismo, la letteratura e la vita come un ospite speciale, dicendo, senza nessun rispetto per convenzioni e tabù, ciò che molti non avrebbero voluto sentirsi dire: ha ricordato a Israele che un ebreo non può essere nazionalista e che la sua condizione gli impone di stare sempre con la valigia in mano; e ha invitato all’umiltà i suoi colleghi, mostrando la natura “parassitaria” della critica letteraria e la vitale priorità dei classici. Ma anche la sua concezione della vita trova proprio nella nozione di “ospite” il suo più autentico fondamento. Un’arte difficile da praticare, ma necessaria: essere ospiti non è un invito a rispettare passivamente le leggi di chi ti accoglie. Al contrario: è un’opportunità per aiutare a migliorare la propria vita e quella in comune



AUTORE: Nuccio Ordine (Diamante, 1958) è professore ordinario di Letteratura Italiana nell’Università della Calabria. A Giordano Bruno ha dedicato tre libri, tradotti in undici lingue, tra cui cinese, giapponese e russo: La cabala dell’asino (1996), La soglia dell’ombra (2009) e Contro il Vangelo armato (2009). Ha pubblicato anche: Teoria della novella e teoria del riso nel Cinquecento (2009), Le rendez-vous des savoirs (2009), Les portraits de Gabriel García Márquez (2012), Tre corone per un re (2014). Fellow dell’Harvard University Center for Italian Renaissance Studies e della Alexander von Humboldt Stiftung, è stato invitato in qualità di Visiting Professor in diversi istituti di ricerca e università negli Stati Uniti (Yale, NYU) e in Europa (EHESS, ENS, Paris-IV Sorbonne, CESR di Tours, IEA Paris, Warburg Institute, Max Planck di Berlino). È Membro d’Onore dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze (2010) e ha ricevuto una laurea honoris causa nell’Universidade Federal do Rio Grande do Sul di Porto Alegre (2012). È stato insignito in Francia delle Palme Accademiche (Chevalier 2009 e Commandeur 2014) e il Presidente della Repubblica gli ha concesso la Légion d’Honneur (2012). Il Presidente della Repubblica lo ha nominato Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2010). In Francia dirige, con Yves Hersant, tre collane di classici (Les Belles Lettres) e in Italia la collana “Classici della letteratura europea” (Bompiani). Collabora al “Corriere della Sera” e a “El País”.



Francis George Steiner, fu docente di letteratura comparata in molte università quali Princeton, Stanford, Oxford, Ginevra. Il suo approccio alla letteratura fu sempre in termini morali e religiosi, fu allievo dello studioso di mistica ebraica Gershom Scholem e il suo interesse fu rivolto al rapporto tra potere, barbarie e cultura con particolare riferimento alle vicende e questioni inerenti al popolo ebraico. 

«Molto personale è la sua posizione sullo stato di Israele: tra le colpe del nazismo c’è quella di averne legittimato la nascita (per reazione alla Shoah), mentre la ricchezza della cultura ebraica è tutta nella diaspora e nel suo spirito cosmopolita».


INTRODUZIONE A CURA DI:
Blogger di Jewish Calabria - Cultura e Retaggio Ebraico
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RECENSIONE  A CURA DI 
RICCARDO GUERRIERI

Nuccio Ordine ricorda George Steiner
« l’ebreo, ospite scomodo »

È in aprile del 2022 che il professore calabrese Nuccio Ordine ha dato alle stampe, presso la casa editrice milanese La Nave di Teseo, una raccolta di scritti dedicati a George Steiner, morto due anni prima.
Francis George Steiner, nato il 23 aprile 1929 a Neuilly-sur-Seine (Francia) e morto il 3 febbraio 2020 a Cambridge (Regno Unito), è stato uno studioso, critico letterario, linguista, scrittore e filosofo franco-americano, specialista in letteratura comparata e teoria della traduzione.
Autore di numerosi saggi sulla teoria del linguaggio e della traduzione, nonché sulla filosofia dell'educazione, è noto soprattutto per la sua critica letteraria, in particolare nel The New Yorker e nel Times Literary Supplement.
Nuccio Ordine, pubblicando in quello che definisce « un libriccino » cinque interviste che erano apparse anni prima sul Corriere della Sera, più un’originale « intervista postuma », vuole « sottrarre all’obsolescenza » quegli scritti del grande critico letterario, un ebreo laico che « pur avendo fatto della Shoah e della questione ebraica uno dei nodi centrali della sua produzione saggistica, non esita però a pronunciare parole che suonano come una provocazione per una gran parte della comunità a cui appartiene » (p. 66).
Oltre a dare o a ridare voce nelle interviste all’intellettuale franco-americano, che venne in due occasioni in Calabria per delle conferenze, il professore di Rende ne traccia, nel corso di altri dodici capitoletti,  un ritratto che l’autore auspica possa riuscire a far meglio conoscere questo suo illustre collega chef un suo compagno di « frequenti passeggiate parigine » effettuate con lunghi dialoghi, « sempre all’insegna della passione ».
Che sia un appassionato, il professore Ordine, me ne sono accorto personalmente quando, a febbraio del 2022, sono riuscito ad incontrarlo all’interno della libreria parigina « Guillaume Budé », che è anche sede della casa editrice « Les Belles Lettres ». Il professore calabrese, oltre ad essere direttore di collane in Italia ed in altri paesi,  dirige o codirige alcune serie di classici nelle edizioni di questa prestigiosa casa editrice francese. Nel 2012, il pluriministro Jean-Pierre Chevènement gli ha conferito la prestigiosa onorificenza della  « Légion d’honneur »  ed ha concluso il suo amichevole elogio addirittura inneggiando alla Calabria.
Bisogna dire che l’ormai celebre professore Nuccio Ordine era già stato insignito in Francia, nel 2009, del titolo francese di « Chevalier des Palmes académiques », in quanto cittadino straniero che aveva contribuito attivamente all’espansione della cultura francese nel mondo. Attualmente ha raggiunto il grado di « Commandeur » nel seno di questa istituzione.
Nuccio Ordine possiede una bibliografia personale enorme e, oltre a far conoscere Giordano Bruno nel mondo, si è distinto in quanto difensore dell’utilità di ciò che tanti considerano inutile (libro edito nel 2013) e della formula secondo cui « gli uomini non sono isole » (libro pubblicato nel 2018), concepita per spronare gli studenti (e tutti gli esseri umani), a sentirsi solidali del destino degli altri e a non fermarsi alle proprie certezze, ma aprirsi al sapere acquisibile solo nel continuo e forse inesauribile apprendimento tanto nella lettura di libri quanto nell’attenzione prestata alle sia pur minime verità di cui ciascun individuo, cioè l’Altro, è portatore.
Il lettore del suo ultimo libro dedicato allo scomparso George Steiner non sarà dunque sorpreso di leggere, da parte sua che «Ascoltare un concerto, divorare un romanzo, contemplare un quadro non significa perdere tempo: significa guadagnare tempo per sé e per gli altri, contribuendo a rendere l’umanità più umana» (p.86). Il professore Nuccio Ordine insegna letteratura all’Università di Rende ed è nativo di Diamante, cittadina che dà il nome a uno tra gli agrumi più noti della Calabria, cioè il « cedro liscio diamante ». È sulla costa calabrese denominata la « Riviera dei cedri », dov’è ubicata Diamante, che ogni anno i rabbini di tutto il mondo vengono per comprare il prezioso agrume che serve loro per la festa ebraica di Sukkoth (Festa delle capanne) che si celebra quest'anno ad ottobre.


Prof. Nuccio Ordine,
scatto di Riccardo Guerrieri 
presso la libreria parigina
Guillaume Budé,
febbraio 2022



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Dott. Riccardo Guerrieri

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