domenica 30 ottobre 2022

Un approccio all’astrologia ebraica di Riccardo Guerrieri

Zodiaco in una sinagoga del VI secolo a Beit Alpha, Israele



1. PREMESSA

Per molti decenni non mi sono interessato all’astrologia, puro prodotto del Liceo scientifico e dell’ideologia marxista degli anni Sessanta-Settanta del Novecento; non sono stato influenzato dal vento della New-Age, che stava soffiando negli Stati Uniti. Un po’ di apertura me l’aveva data il mio amico, il filosofo catanzarese Domenico Corradini - Broussard, grande apprezzatore di Jung e dunque dei suoi interrogativi, ma un pò la rottura dei miei rapporti con questo professore pisano, un pò il mio arrivo a Parigi in un “milieu” lavorativo psicanalitico di stampo freudiano-lacaniano, opposto allo psichiatra svizzero, mi avevano distolto da tutto ciò che era in sospetto d'irrazionalità.
Fu dopo il 1995 che, per motivi d'italianistica, ebbi l’occasione di leggere dei testi del calabrese Campanella che riguardavano l’astrologia e queste letture mi spinsero a saperne di più (recentemente ho appreso l’influenza che ebbe su di lui un misterioso rabbino, Abramo, astrologo e occultista). 
Secondo l’adagio “Nosce te ipsum”, cominciai ad interessarmi pure a questa disciplina, attraverso delle verifiche personali sulla base di testi per me abbordabili ed alcuni consulti con professionisti, ma anche grazie all’utilizzo dell’allora innovativa consultazione astrologica computerizzata fornita da Astroflash (Cf. La Croyance astrologique moderne, 1981, p.21). 
Poco a poco mi resi conto che potrebbe esistere un altro motto: 
                             “Paese che vai, astrologia che trovi”.
Attualmente ci si può rendere conto dei vari approcci astrologici esistenti, (cinese, indiano, africano, tibetano, ecc. ecc.) grazie ai tanti libri e siti internet, che provano l’attuale bisogno di indicazioni astrologiche. 
Evidentemente gli oroscopi (come le altre cosiddette discipline divinatorie), danno adito a tanti interventi denigratori, ma nondimeno risulta chiaro che se i pronostici che compaiono nella stampa e nei mass-media sono fortemente discutibili, per non dire falsi, tanta gente e tanti personaggi illustri (vedi il libro  di Anne Soprani: Les rois et leurs astrologues, 1987), più o meno contemporanei, hanno fatto o fanno ricorso agli astrologi (oltre a certi uomini politici dell’America latina, al presidente statunitense Reagan e ad atri, cito almeno il presidente francese Mitterand che, secondo le dichiarazioni della sua astrologa Teissier,  la consultava per diversi affari politici, ma anche per saperne di più sul suo ministro Chevènement!).
In realtà, le conoscenze astrologiche ed i suoi calcoli sono talmente complicati che i lavori affidabili sono costosi e praticamente riservati all’élite di un paese; il che significa, dunque, anche potere e lotte di potere (vedi il libro di Stierlin, L'astrologia e il potere, 1988). 
Inoltre, escludere le classi meno abbienti da certe conoscenze è un espediente, tra altri, per contribuire alla riproduzione sociale (nei termini che avrebbe potuto impiegare il sociologo Bourdieu). 
Volendo approfondire la cosa, ci si rende conto che gli intellettuali che nei tempi passati hanno preso sul serio l’astrologia sono tanti, che tra i sapienti i diverbi e/o le negazioni si applicarono a certi problemi, quelli che riguardano solo minimamente le diverse obiezioni dell’incredulo medio odierno.
Fra i testi antichi, consultabili da chi avesse voglia di approfondire, bisogna segnalare il Tetrabiblos - gratuito in versione inglese su internet - e il Picatrix
Fra i personaggi illustri, oltre a Campanella, è opportuno ricordare almeno Giordano Bruno, Marsilio Ficino ed il poeta Dante; ma si interessarono all’astrologia anche Galilei e numerosi altri di cui si può facilmente trovare traccia.
Il fatto è che nei secoli tra il Duecento ed il Cinquecento gli astrologi italiani erano talmente importanti ed in competizione, che spesso dovevano emigrare (come Tommaso da Pizzano, Luca Gaurico, Francesco Giuntini, ecc. ecc.).
Oggigiorno, l’Astrologia è diventata un prodotto di consumo, come già i sociologi l’avevano capito negli anni Settanta del Novecento, ma frattanto sono cadute anche, in virtù della volgarizzazione delle scoperte in meccanica quantistica, quelle barriere razionalistiche che facevano sì che nel settembre-ottobre del 1975 ben 186 scienziati rinomati pubblicassero un “Manifesto contro l’astrologia” nella rivista The Humanist
Nel 2022 è stato pubblicato un libro in cui Robert Wilson, premio Nobel per la fisica nel 1978, firma la prefazione del libro Dieu - La science - Les preuves: L'aube d'une révolution”. 
Lo scienziato, pur non essendo credente afferma, che "sebbene la tesi secondo cui uno spirito superiore sarebbe all'origine della creazione dell'universo non gli sembri sufficiente, ne accetta la coerenza".
Ho dunque già parlato del mio approccio delle differenti visioni astrologiche ed aggiungo che la mia convinzione ultima è stata che, bisognasse effettuare un incrocio fra differenti oroscopi validi, per esempio tra quello occidentale e cinese, per giungere ad una conclusione attendibile, ma dovrebbero farlo autori competenti. 
Tuttavia non avevo mai sentito parlare fino a poco tempo fa dell’Astrologia Ebraica; anche se per molti versi essa è molto simile a quella tradizionale, si registrano originali differenze, ad esempio ogni segno zodiacale è contraddistinto da una lettera dell'alfabeto ebraico e rappresenta anche una tribù di Israele. 
Mi sembra dunque opportuno condividere quel che so e che ho appreso di questo tipo di astrologia, che per certi versi risale all’antichità, cioè a quello che è scritto principalmente nel Tanakh, ma anche in opere come il Talmud, e ancora a scritti astronomici e specificatamente astrologici.  
Il primo vero grande astrologo ebreo, fu Masha'allah ibn Atharī, persiano ebreo, vissuto tra il secolo ottavo ed il nono - una delle sue più popolari opere scritte in arabo è stata tradotta in latino da Gerardo da Cremona nel Dodicesimo secolo ed è il "De scientia motus orbis".


Biblioteca Nazionale di Francia. Testo: Habraham, Ebreo e astrologo

1.1. ELEMENTI DI ASTROLOGIA EBRAICA 

Si sentono spesso nel mondo ebraico individui scambiarsi come augurio "Mazel Tov!" (tra gli ebrei ashkenaziti) o “Mazal Tov! (tra gli ebrei sefarditi). 
Questo augurio è preso come un ‘buona fortuna’, ma come ci avverte la dottoressa Ilaria Briata, nel suo articolo on line del 2019 “Lo zodiaco e il giudaismo: una relazione proibita?”, Mazal indica il segno zodiacale, la buona stella sotto cui si nasce. 
Eppure nel Talmud Babilonese, Shabbat 156a, esiste il motto 
               “Ein mazal le-Israel”, cioè “Non c’è costellazione per gli ebrei”
che farebbe capire che le costellazioni non riguardino gli Ebrei ma influenzino solamente i non ebrei.  
In realtà, chi venisse a conoscenza, tramite la lettura del tema astrologico, di eventi futuri funesti, potrebbe essere indotto a cercare dei rimedi magici e anche a praticare l’idolatria.
Volendo approfondire la questione, così com’è stata trattata nel mondo ebraico, si verifica il detto secondo cui “due rabbini, tre opinioni”: tutto è molto complicato e ciascuno deve forgiarsi il proprio parere. 
Nella Torah ci sono due comandamenti che sono stati usati da alcune autorità quale base per proibire la pratica dell’astrologia (Levitico 19:26 e Deuteronomio 18:9-12) mentre altre limitano queste Mitzvot ad altre forme di divinazione e quindi reputano permissibile l'astrologia.

Il Rav Moché Kaufmann, nella sua videolezione in francese, “L’astrologie est une science ?”,  si chiede perché gli Ebrei si augurino "Mazal Tov" con l’intento di augurarsi una buona fortuna, poiché dicendo o scrivendo ciò, ci si augura precisamente un buon oroscopo, una buona costellazione, un buon segno zodiacale; ma se il segno è cattivo, perché si dovrebbe augurare un buon oroscopo? 
O è buono o è cattivo! 
Se qualcuno è nato sotto un buon segno vivrà sotto questo buon segno e al contrario, se è nato sotto un cattivo segno, non serve augurargli un “Buon mazal”. Ebbene, secondo questo Rav, il mazal esiste, ma quando con tutto il cuore si augura al proprio prossimo un “Buon mazal”, anche se è cattivo, si trasformerà in buono. Si tratta del potere della parola, del potere della benedizione. Ma se si fa l’augurio solamente a parole e senza pensarlo veramente, allora non si è fatto nulla perché l’augurio deve uscire dal cuore. Per il Rav Kauffmann “il mazal deve tremare e cambiare” poiché tutti i mazalot sono regolati dal Mazal spirituale e, se gli Ebrei si collegano alla sorgente spirituale, cambieranno la configurazione del mazal, non saranno più sotto il suo controllo, lo disegneranno e lo dirigeranno. Ma ci vuole un grande merito!

Anche il Rav Menahem Berros, nella sua videolezone, ”Les astres et le peuple juif “, precisa che non esiste una predestinazione astrale convenzionale che riguardi il popolo di Israele se si segue l’interpretazione di Rashì, ma a condizione di far parte di coloro che adempiono i comandamenti del Signore, che sono prescritti nella Torà, e che pregano. La sottomissione ad HaShem fa sì che il segno zodiacale non eserciti sugli Ebrei praticanti poiché, anche se dovesse essere molto brutto, possono contrastarlo. Ma se non si studia la Torah, il mazal convenzionale funziona.

Il rabbino che esercita in Australia, Aron Moss, nel suo intervento on line “Que-veut-dire-Mazal-Tov”, spiega che il termine mazal significa letteralmente "una goccia che scorre dall'alto", quindi, mazal è l'influenza che scorre ("fluisce") dalle stelle e che se il Talmud afferma che gli Ebrei non sono limitati nel loro destino significa che è possibile per gli Ebrei modificare il loro destino con le loro azioni.
 Inoltre, per meglio capire l’espressione Mazal tov, bisogna sapere che, secondo Moss, “Mazal” è il termine usato nella mistica ebraica per designare la radice dell'anima. I mistici insegnano, infatti, che solo un riflesso della nostra anima abita il nostro corpo mentre l'essenza di essa, il labirinto, rimane sopra e ci “illumina” da lontano.

Anche nella colta trattazione di Sergio Magaldi,Màzal Tov. L’astrologia nella tradizione ebraico-cabbalistica“, usufruibile gratuitamente su Internet, è riportata la posizione di Abraham ben Meir Ibn Ezra (1092-1168), ritenuto il più noto astrologo ebreo, secondo cui astri e pianeti determinano il destino materiale degli individui, ma non quello spirituale.

Il Rav Avraham Taieb, nelle sue videolezioni sulla “astrologie juive” e sul mazal conferma che con le preghiere, le mitzvot, il grande merito, e dunque grazie a una pratica della Tzédakà disinteressata (praticamente fare opere di carità), si potrebbe cambiare il proprio mazal, ma i comuni mortali sono soggetti al mazal. Allora da cosa dipenderà il mazal, secondo lui?
Dal giorno della settimana in cui si nasce e dall’ora. Se si nasce di domenica, di lunedì o di martedì, si avranno tendenze diverse a seconda dei giorni della Creazione del mondo. Ogni giorno della Creazione, ogni ora, daranno la loro influenza sul mazal, sul carattere della persona che nascerà quel giorno, a quell’ora determinata; infatti, in base al momento della nascita, possiamo determinare quale pianeta del sistema solare influenza e influenzerà la vita del nascituro.
Il terzo fattore che influenzerà il mazal è il mese in cui si nasce. Ma, precisa il Rav, non è, a propriamente parlare, né il mese ebraico né il mese gregoriano. Secondo il Rav Taïeb, inoltre, a volte purtroppo non si può cambiare il proprio mazal, perché la riparazione che si dovrebbe eseguire non è possibile perché sconvolgerebbe un ordine prestabilito (il Rav non fornisce ulteriori spiegazioni).

L’autore del libro "Astrologia Cabalistica: la tradizione sacra dei sapienti ebrei", il Rav americano Joël C. Dobin, afferma di non credere a quel tipo di astrologia dei segni zodiacali che fa sì che una persona si cataloghi ed orienti la propria vita semplicemente sulla base della pretesa appartenenza ad un segno zodiacale. Lo stesso rabbino precisa che “l’oroscopo veniva usato nell’antichità per guidare il cammino degli uomini e delle nazioni lungo il sentiero della volontà divina. Per tracciare un oroscopo, si deve osservare il cielo al momento della nascita e dal luogo in cui avviene, determinare le posizioni corrette dei sette pianeti, i nodi nord e sud della luna, l’ascendente e il mediocielo”. 
Inoltre, aggiunge, “È importante conoscere le “case” di un oroscopo. In un giorno vi sono 24 ore, e dal momento che sull’eclittica vi sono 12 costellazioni, è ovvio che un punto importante sorgerà sull’orizzonte ogni 2 ore”. Per il rabbino Dobin, gli astrologi talmudici consideravano l’ascendente come l’indicatore più importante nell’oroscopo natale e anche le ore planetarie erano estremamente rilevanti.

La maggioranza degli astrologi preparano e usano gli oroscopi per illustrare le posizioni planetarie che si crede influenzino le attività quotidiane. Gli astrologi cabalistici tendono ad assumere una diversa posizione perché, fondandosi su un sistema astrologico derivato dalla Cabala ebraica, desiderano esaminare i pianeti in base a ciascuna Sephira dell'Albero della vita. Lo Zodiaco è solo il meccanismo utilizzato dall'anima per assicurarsi che, alla nascita, le siano attribuite determinate qualità.
In effetti, si può concepire che il messaggio che gli astrologi interpretano nell’oroscopo completo e dettagliato possa essere, se visto come negativo, mitigato. Per esempio se qualcuno è nato sotto l’influenza del pianeta Marte, Ma’adim, cioè rosso in ebraico, ebbene, secondo la lettura che il Rav Kauffmann fa della Gemara, alla fine del trattato talmudico Shabbat 156, l’individuo dovrà spargere sangue, perché è nella sua natura spargere sangue; ma il tipo di attività futura può variare da medico a macellaio o, nella peggiore delle ipotesi, killer. Per il Rav Kauffmann, il mazal esiste ma si può andare oltre: “Solo chi crede nel mondo naturale è consegnato nelle mani del mondo naturale. Eppure la teoria quantistica dice che la materia è flessibile, queste sono possibilità, queste sono probabilità, niente è fisso e tutto dipende dall'occhio umano”. Certo, per riuscire a scongiurare le contingenze negative, anche per il Rav Kauffmann, bisogna avere meriti speciali e superare se stessi perché, secondo lui: 
”Questa è la definizione dell'ebreo: supera te stesso, cammina, ma non in senso fisico; siamo sempre in uno stato di superamento. Se vuoi davvero vivere. Quando non superi te stesso, non vivi. Se superiamo noi stessi, superiamo gli astri. Se non superiamo noi stessi, anche se viviamo eseguendo le mitzvot, siamo sotto l'influenza degli astri”.
Anche per Sergio Magaldi il nocciolo della questione risiede proprio nella facoltà di sottrarsi al determinismo che sembrerebbe imporsi nel mondo materiale poiché: "interpretando la lezione di Ermete Trismegisto, si pone il problema se l’opera di trasformazione dell’uomo non cominci proprio con la trasformazione del proprio destino. Occorre cioè oltrepassare l'Eimarméne, la fatalità cosmica che governa la materia. Solo coloro che approfondiscono la conoscenza di sé si liberano dalle catene della necessità astrologica e, al tempo stesso, ridestano la scintilla divina che è in loro".
In definitiva, tutti i popoli della terra sono sottoposti all’astrologia, tranne il ‘popolo eletto’, ma l’ebreo “si affranca solo in quanto si fa iniziato di un popolo di iniziati”. Inoltre “le previsioni degli astri, nel bene e nel male e sino a quando non siano smentite dalla volontà di D.o, scrive Magaldi, sono attendibili".
Per concludere, vorrei aggiungere che dappertutto, incluso in Israele, le comunità ebraiche usano il calendario gregoriano come calendario civile, ma il calendario ebraico è utilizzato dai credenti nell'ebraismo per determinare le festività religiose ed ha la particolarità di essere basato sia sui cicli lunari sia solari.
L'anno ebraico ha tradizionalmente quattro inizi:

• L'anno solare che inizia con il primo del mese di Tishri – nel 2022, cioè nel 5783 per gli Ebrei, è caduto il 25-26 settembre - (per gli Ebrei il conteggio degli anni inizia 3.761 anni prima di Gesù, data che per loro corrisponde alla creazione del mondo).

• L'anno ecclesiastico che inizia il primo del mese di Nissan (tra marzo ed aprile).

• L'anno fiscale inizia il primo del mese di Elul (tra agosto e settembre) - questa data viene utilizzata per calcolare le tasse descritte nella Torah.

• L'anno agricolo inizia il 15 del mese di Shevat (tra gennaio e febbraio) - le leggi sull'agricoltura scandiscono quest'anno.

Il mese è legato alla rotazione della Luna attorno alla Terra. È il periodo che si estende tra due lune nuove consecutive. Alcuni mesi hanno 29 giorni e altri 30. 

I 12 mesi del calendario ebraico sono:  
Tishrì, Cheshvàn, Kislèv, Tevèt, Shèvat, Adar, Nissàn, Iyàr, Sivàn, Tammùz, Av, Elùl. Adar Sheni è il tredicesimo mese, necessario per riaggiustare il calendario ebraico ai dati astronomici e metereologici.

La giornata inizia al tramonto. Include una notte e il giorno successivo (illuminazione). A causa della variazione del tramonto a seconda delle stagioni non esiste un orario fisso per l'inizio della giornata. Il primo giorno della settimana è la domenica (che inizia il sabato sera, dopo lo Shabbat). Il giorno è diviso in 24 ore e ogni ora in 1080 parti, dette halakim (singolare: helek).

Concludendo, si possono dare delle indicazioni apotelesmatiche, genetliache, che dovrebbero essere effettuate da astrologi in grado di misurare i cambiamenti che si effettuano nelle cosiddette “Ere astrologiche” , così come nell’evoluzione delle conoscenze astronomiche nel corso dei secoli, che riguardino non le predizioni ma le considerazioni relative a certe tipologie di caratteri e di propensione alle interazioni. Recentemente Dan Kalo è intervenuto sul gruppo Facebook “jewish calabria - cultura e retaggio ebraico”, proprio per sottolineare che certi Rabbini ortodossi ricorrono a questa antica sapienza per creare nuove coppie più solide, poiché “è difatti indiscutibile che alcuni segni leghino meglio di altri!”.

Questa visione dell’astrologia che influenza ma che non determina si rifà alla distinzione medievale tra astrologia giudiziaria e astrologia naturale, come ci spiega il professor Antonio Clericuzio, nel supplemento della Treccani dedicato all’astrologia: “L’astrologia detta naturale studia le influenze dei corpi celesti sui fenomeni meteorologici e sul corpo umano, in particolare sulle origini e sul decorso di malattie. È una versione più debole dell’astrologia, non ha carattere deterministico, come invece la prima, ma ammette la libertà dell’agire umano ed è riassumibile nella formula “gli astri inclinano, ma non necessitano”

Quelle interpretazioni che hanno attraversato i secoli e che sono divulgate nel mondo ebraico (e che, potrebbero disorientare colui che è abituato ad usufruire degli altri oroscopi) sono date da certi rabbini e possono riguardare il mese di nascita, per esempio Touitou, Berros, ecc. . 

Rav Shlomo Bekhor, nel 2018, ne ha condiviso quella del segno dello Scorpione, che è stata poi riproposta nell’ottobre di quest’anno nel gruppo e pagina Facebook “jewishcalabria – cultura e retaggio ebraico”.

Altre indicazioni possono essere attribuite al giorno di nascita, che comincia al tramonto e che sarebbe designato solo da un numero secondo la tradizione ebraica.

 Il Rav Avraham Taïeb (lezione video “l’influence des jours de la semaine”) ed il rabbino Dobin  ne hanno dato una presentazione, ma anche Sergio Magaldi ne ha fornito praticamente la medesima e chi desidera può ritrovarla in libera lettura sul Web. Essa dice: “Chi nasce di Domenica sarà interamente buono o interamente cattivo, perché in quel giorno furono create la luce e l’oscurità. Chi nasce di Lunedì sarà di cattivo carattere perché in quel giorno furono divise le acque. Chi nasce di Martedì sarà ricco e sensuale perché in quel giorno furono create le piante. Chi nasce di Mercoledì sarà saggio e dotato di buona memoria, perché in quel giorno furono sospesi gli astri nel firmamento. Chi nasce di Giovedì sarà benefico, perché in quel giorno furono sospesi gli astri nel firmamento. Chi nasce di Venerdì sarà attivo, o secondo un’altra versione, zelante nell’adempiere i precetti (mitzvoth). Chi nasce di Shabbat morirà di Shabbat perché per causa sua fu profanato il giorno sacro”
C’è infine (Shabbat, 156a) chi aggiunge che il nato di Shabbat, sarà colmo di zelo religioso (Rabbi Nachman ben Ytzchak) e che sarà chiamato uomo grande e santo (Rabbi bar Shila).

Il Rav Avraham Taïeb dà anche delle precisioni su come si dovrebbe calcolare l’ora di nascita per il calcolo astrologico ebraico. Essa è definita “ora personale” e permette di sapere sotto l’influenza di quale pianeta si è nati. Evidentemente chi avesse nel giorno della nascita certe caratteristiche astrologiche e poi si ritrovasse a possederne le medesme nell’ora, allora, queste potrebbero divenire esponenziali, soprattutto se anche il mese influenzasse ugualmente il soggetto. 
Sfortunatamente il Rav Taïeb dà al pubblico degli internauti solo le indicazioni riguardanti le nascite di giorno e non dà i calcoli per esaminare le nascite notturne.
Si può sapere qual è la propria data di nascita secondo la tradizione ebraica anche semplicemente andando a consultare i siti specializzati, come il sito https://www.chiourim.com/cal/calendrier_hebraique.phpche effettua tutte le conversioni necessarie, persino per le nascite nelle principali città calabresi. 
Concludendo, si possono dare delle indicazioni apotelesmatiche, genetliache (che dovrebbero essere effettuate da astrologi in grado di misurare i cambiamenti che si effettuano nelle cosiddette “Ere astrologiche” (così come nell’evoluzione delle conoscenze astronomiche nel corso dei secoli!) che riguardino non le predizioni.
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Dott. Riccardo Guerrieri

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